Il villaggio: ciò che non conosciamo ci spaventa

Il difficile equilibrio tra cambiamento, innovazione e continuità col passato.

IlVillaggio5 GliAbitanti

In un lontano villaggio, in una landa a noi sconosciuta, le lunghe e assolate giornate trascorrevano serene e il regno viveva un momento di grande equilibrio e di serenità, anche grazie all’incessante impegno del Legislatore, chiamato a far rispettare le regole, e alle straordinarie capacità del Custode del fuoco, responsabile di difendere e valorizzare i valori e le tradizioni della comunità.

Un giorno, il Mercante del villaggio, di rientro dopo una lunga permanenza in terre lontane, ritornò portando con sé alcuni ortaggi, sconosciuti nel regno, e alcune pezze di tessuto lavorate con tecniche innovative. Le novità avevano fatto molto scalpore tra gli abitanti del villaggio e tutti volevano vedere con i propri occhi ciò il Mercante aveva portato.

Il Custode del fuoco, anch’egli incuriosito, ma anche preoccupato per le implicazioni sugli usi e costumi del villaggio, convinse il Legislatore ad attribuire al Mercante la carica di Esploratore, dandogli mandato di viaggiare per i diversi regni raccogliendo quanto di nuovo trovava, per poi farne a loro rapporto.

Da uno di questi viaggi il Mercante-Esploratore ritornò raccontando che in alcuni regni lontani era stato abolito l’esercito e le risorse così risparmiate erano state investite in attività sociali a favore delle popolazioni, sviluppando degli interventi inter-regno. Il Legislatore era rimasto turbato da questa notizia e aveva commentato dicendo: “l’esercito è necessario per far rispettare le leggi, mantenere l’ordine e difendere i confini!”.

Da un altro dei suoi viaggi il Mercante-Esploratore aveva, invece, riferito al Custode del fuoco che, in un regno ai confini delle terre conosciute, convivevano due civiltà diverse ed ognuna di esse venerava i propri Dei in un clima di rispetto reciproco. “Non è possibile scendere a compromessi quando sono in gioco i valori e i principi fondamentali di una comunità!” aveva rabbiosamente commentato il Custode del fuoco.

Un giorno, il Mercante-Esploratore, di rientro da uno dei suoi numerosi viaggi, corse immediatamente dal Legislatore e dal Custode del fuoco. Non andò a salutare la famiglia, come faceva solitamente come prima cosa, né si fermò a rispondere alle domande incuriosite che gli abitanti del villaggio gli rivolgevano per avere anticipazioni su quanto di nuovo aveva appreso, e questa volta nessuno avrebbe mai saputo di cosa si trattasse… Subito dopo aver ascoltato il racconto del Mercante-Esploratore, infatti, dopo uno scambio di sguardi complici, il Legislatore e il Custode del fuoco gli ordinarono di ripartire immediatamente per raccogliere nuove informazioni e approfondire quanto appreso.

Il Mercante-Esploratore fu scortato ai confini del regno da due guardie a cavallo. “Come sono diventato importante” – pensò – e dopo aver ringraziato le guardie si allontanò all’orizzonte.

Un’ora dopo la sua partenza, su tutti i muri del villaggio furono affissi dei manifesti, così come era solito fare quando il Legislatore emanava una nuova importante ordinanza. Il testo riportava quanto segue: “È FATTO ASSOLUTO DIVIETO A TUTTI GLI ABITANTI DEL VILLAGGIO INTRATTENERE QUALSIASI TIPO DI RELAZIONE CON POPOLAZIONI DI ALTRE TERRE. ALTRESÌ, CHIUNQUE SI TROVI DA QUESTO MOMENTO AL DI FUORI DEI CONFINI DEL NOSTRO REGNO NON POTRÀ MAI PIÙ FARVI RITORNO”.

 

Francesca Chiara