Il villaggio

Ognuno di noi è personaggio del villaggio. Solo sviluppando piena consapevolezza ed energia può esprimere il proprio potenziale e mettersi al servizio del tutto

TheVillage GliAbitanti

In un ridente villaggio, immerso in una landa a noi sconosciuta, la pace del regno, conquistata in tanti anni con sacrificio e impegno, stava per essere distrutta per sempre.

Fino ad allora, un equilibrato reggente, il capo del villaggio, aveva saputo gestire con parsimonia e oculatezza, ma anche con generosa attenzione verso i bisogni del suo popolo, i terreni e le ricchezze del regno, anche grazie ai preziosi consigli di un fidato sciamano: un vecchio barbuto, le cui intuizioni e sensazioni si erano rivelate spesso validi supporti alle decisioni del capo villaggio.

Un forte e giovane guerriero, inoltre, aveva saputo difendere con coraggio e tenacia i confini del regno, guidando in modo sicuro e intelligente le truppe del villaggio contro i numerosi assalti dei nemici. Proprio le continue vittorie del giovane guerriero avevano accresciuto la sua fama e la sua reputazione all’interno del villaggio e molti degli abitanti guardavano a lui con interesse e fiducia e lo consultavano per avere consigli in quelle che erano le difficili sfide della loro vita quotidiana.

La crescente influenza del giovane guerriero aveva incominciato ad alimentare nel cuore del capo villaggio una profonda gelosia: era sempre stato lui il punto di riferimento per gli abitanti del suo regno! Egli, allora, convinto di dover recuperare prestigio agli occhi del suo popolo, decise di guidare personalmente una campagna di guerra contro il peggiore dei nemici, lasciando al villaggio il giovane guerriero, con la scusa di difendere le mura e i terreni e gli abitanti del regno in sua assenza. Così fu deciso, e dopo aver armato le truppe, il capo villaggio partì.

Dopo qualche mese, il capo villaggio non era tornato e non vi erano notizie sugli esiti della sua campagna di guerra, e tra gli abitanti cominciava a diffondersi un certo malumore per la mancata gestione degli affari interni. Allora lo sciamano sentì il dovere di farsi avanti, pensando che, se in passato era sempre riuscito a consigliare efficacemente il capo villaggio, ora avrebbe potuto mettersi al suo posto e incominciare a prendere tutte le decisioni necessarie per gestire la vita del villaggio stesso. Si fece così nominare reggente temporaneo fino a quando non sarebbe ritornato il capo villaggio. D’altro canto, il giovane guerriero, deluso dalla scelta del capo villaggio di non farlo partecipare alla campagna, e annoiato dalla mancanza di sfide, incominciò, quasi per gioco, a diffondere tra gli abitanti un oscuro presentimento sul destino del capo villaggio e delle sue truppe, la cui ormai lunga assenza contribuiva ad alimentare questo presagio.

Non vi dirò della fine del re, né di quanto furono difficili per il villaggio gli anni a venire sotto l’egida di un incompetente sciamano nel ruolo di reggente. Né avrete risposta sul destino dell’ormai non più giovane guerriero, le cui giornate trascorrevano monotone girovagando tra le strade del villaggio a predire terribili sciagure per il destino dei suoi concittadini.

Vi invito, però, a riflettere su cosa accade quando le persone non si realizzano e vengono bloccate nelle loro aspirazioni e desideri di realizzazione. Perché ognuno di noi è un personaggio che abita quel villaggio e solo se sviluppa uno stato di piena consapevolezza ed energia può accedere alla propria dimensione eroica ed esprimere il proprio potenziale e mettersi al servizio del tutto!

 E tu sei capo villaggio, sciamano o guerriero?

Francesca Chiara