Il villaggio: il Costruttore

Ti sei mai chiesto quanto ti sei allontanato da ciò in cui credi e da ciò che ti permette di esprimere le tue più profonde motivazioni e aspirazioni?

IlCostruttore ArticoloIn un ridente villaggio, in una landa a noi sconosciuta, operava con passione e professionalità un giovane Costruttore. Aveva imparato il mestiere dal padre, che a sua volta lo aveva imparato da suo padre, e da molti anni si dedicava a questa attività.

Il suo mestiere gli piaceva, non solo perché poteva progettare e costruire edifici, quanto piuttosto per la possibilità di creare “spazi di vita” da mettere a disposizione degli altri e, in questo, ciò che gli dava maggiore soddisfazione era cogliere i bisogni delle persone e dare loro forma, potendo in tal modo esprimere il suo atteggiamento di forte accoglienza dell’altro.

E così, nel corso degli anni, aveva costruito la nuova chiesa, ristrutturato il Palazzo del Capo del villaggio, edificato una più ampia e moderna scuola, riprogettato la piazza, oltre ad aver realizzato numerose case per gli abitanti del villaggio.

Tanto aveva fatto e tanto c’era ancora da fare… Il numero degli abitanti del villaggio cresceva in modo esponenziale e, così, cominciarono ad essere edificate anche le zone circostanti il centro del villaggio, e sempre più in là, verso i confini del regno.

Progettava e costruiva, progettava e costruiva, passando ormai gran parte della settimana distante dal villaggio e dalla sua famiglia. Doveva lavorare molte ore al giorno e appena terminato un progetto era chiamato immediatamente a dedicarsi a quello successivo, senza soluzione di continuità.

Un giorno, dal tetto di una delle sue costruzioni, in uno dei rari momenti di pausa, gettò uno sguardo intorno a sé, e quello che vide lo fece rabbrividire. Gli edifici seguivano tutti lo stesso schema costruttivo, uguali le dimensioni, uguali le forme, uguali i colori, ed erano quasi indistinguibili gli uni dagli altri. Dov’era finita la sua capacità di cogliere ed esprimere i bisogni specifici di coloro che avrebbero abitato le sue costruzioni?

Giustificandosi con il tanto lavoro da svolgere, aveva smesso di ascoltare e capire le persone, e tutto il suo lavoro era diventato un mero riflesso della sua dimensione interiore che lo aveva portato a sviluppare soluzioni rispondenti alla sua personale idea di abitazione e non più a creare spazi pratici e confortevoli per coloro che li avrebbero abitati.

E tu, quanto ti sei allontanato da ciò in cui credi e da ciò che ti permette di esprimere le tue più profonde motivazioni e aspirazioni?

Francesca Chiara

Della serie “I racconti del villaggio”