Smart-Working e cambiamento: quali effetti dal punto di vista personale e culturale?

Che cosa guida le aziende nell’intraprendere processi
di conciliazione vita-lavoro, quali lo smart-working?

Smart working 01(PARTE 1)

300GRAMMI dedica il  mese di novembre al tema della conciliazione vita-lavoro nel farlo, vogliamo mettere al centro la parola BenEssere, a noi tanto cara e parte integrante della nostra mission aziendale. La sua etimologia ci riporta a uno “Stato felice di salute, di forze fisiche e morali” della persona. Aggiungiamo un altro tassello: Integrità, ossia “La presenza e la consistenza della sostanza costitutiva di un oggetto o di un individuo (o di parte di esso) nella sua totalità e interezza (sia quantitativa che qualitativa)”.

Ora, mescoliamo il tutto e produciamo un frullato di emozioni, che accostano le persone al proprio lavoro! Ti è mai successo di dire o sentire: “Io mantengo distinte la vita professionale da quella personale, al lavoro sono un’altra persona” e di accorgerti che quando sei a casa sei veramente un’altra persona? Oppure, al contrario, “Mi licenzio, perché dove lavoro non mi riconosco più nei valori e principi personali”. In fin dei conti mica ti permettono di emozionarti al lavoro! Spesso siamo indotti, per ruolo o per difesa, a nascondere la nostra vulnerabilità e i nostri dubbi.

E se ci fosse il modo di essere ciò che sei, nei valori, nel modo di scegliere e nel modo di agire, sia quando sei al lavoro sia quando sei a casa, ne saresti felice o confuso?
Se conformassi il tuo ambiente di lavoro alle tue esigenze, anche personali, rispettando ciò che l’azienda ti richiede di fare per contribuire al successo del suo business, cosa succederebbe alla tua vita privata?

Lo Smart-Working parrebbe mettere alla prova questa opportunità di essere integri e autentici, e favorire condizioni di maggiore efficienza ed efficacia personale e professionale, conciliando i bisogni in queste due dimensioni. Ma passando per il “Via” è necessario essere ben consapevoli del cambiamento che richiede in entrambe le sfere: vita – lavoro. Per quanto appaia attraente la prospettiva, siamo veramente disposti e capaci?

Alla base della volontà delle aziende nell’intraprendere questo tipo di percorso vi sono ragioni diverse1: Migliorare il Work-Life balance dei propri dipendenti (48,8%); Efficienza (19%); attrarre, trattenere, motivare le persone (17,9%); Cambiare cultura manageriale (11,9%); Incrementare la produttività (10,7%); Ridurre i costi (8,3%); Corporate Social Responsability (2,4%).

Certo viene da chiedersi quali di questi fattori siano causa o effetto di ciò che per prima viene curato. Sempre in questo studio, da 1 a 10, gli ambiti emersi come più importanti per intraprendere questo percorso di trasformazione sono emersi essere: Cultura (9); Mindset (8,7); Organizzazione lavoro (8,6), seguiti da Tecnologia (8,4), Policy (7,8) e Spazi (6,5).
E Cultura, Mindset e Organizzazione, lavoro risultano, per altro essere recepiti come i più critici aspetti da affrontare che possono garantire il successo, o meno, di questo progetto.

Come mai? Affronteremo gli impatti di un progetto di questo tipo concentrandoci su 3 prospettive:

  1. Valori e senso di appartenenza aziendale: cosa resterà?
  2. Leadership partecipativa e spazi di crescita: come cambieranno?
  3. Conciliazione vita-lavoro e produttività: come si avvererà?

Valori e senso di appartenenza aziendale: cosa resterà?

Non so voi, ma spesso mi  chiedo come le persone possano riconoscersi in azienda se con lo Smart-Working la frequenteranno meno, se sono chiamate a relazionarsi con i propri colleghi attraverso un computer o un telefono. Nell’organizzarsi gli orari, gli spazi e il lavoro da soli, si passa da una situazione in cui i sistemi organizzativi (strutture, processi, pratiche) vengono influenzati da una cultura orientata ai risultati e più individualista (con una gerarchia tendenzialmente tradizionale) ad una situazione in cui necessariamente è il gruppo che può sostenere i risultati, lavorando per obiettivi e avvalendosi il più possibile di figure di manager coach.

E come si alimenta questo gruppo se si lavora a distanza? Lo scopo e i valori di un’azienda costituiscono il semplice sistema di regole che guida tutta l’attività nella sua organizzazione. Per arrivare alla possibilità di plasmare e riconoscersi nel tessuto culturale aziendale, mantenendo saldo e orgoglioso il proprio senso di appartenenza, risulta quindi fondamentale continuare a sostenere con chiarezza e pragmatismo privo di slogan i valori aziendali che rendono tutte le persone integrate, pur lavorando in posti differenti. Ecco allora che l’affermazione dei valori guida (o anche di un unico valore guida che sostiene le pratiche nel quotidiano, purché sia quello determinante e rappresentativo) collegati agli obiettivi strategici aziendali, diventa un passo fondamentale ma non sufficiente.

E’ necessario capire e dichiarare come si declinano questi valori nei comportamenti dei propri dipendenti o aspiranti tali, come si assumo nella pratica, come si collegano al linguaggio che si usa in azienda e fuori azienda e rendere facilmente accessibile la comprensione di quando non li esprimiamo.

Altresì, per coinvolgere le persone e tenerle unite a questi valori, momenti di aggregazione aziendale, di confronto e celebrazione degli stessi risultano elementi che possono rendere profondo il legame dell’azienda con i propri dipendenti e viceversa. Ciò non basta, certo. Gli studi ci dicono che è necessario anche lavorare sulla brand reputation e sull’attrattività aziendale. Ma entrambe le dimensioni sono strettamente collegate ai valori e ai livelli di consapevolezza che soddisfano nella pratica i bisogni delle persone. Parlare di come attuiamo o non attuiamo i valori aziendali, a distanza e in azienda, richiede infatti di continuare a verificare nel tempo quanto ciascuno rappresenta e si rispecchia in essi, riducendo il rischio, per altro, di generare degli ottimi liberi professionisti che lavorano a distanza, pagati come dipendenti.

1 Fonte dati: Sviluppo e Organizzazione Agosto/Settembre 2017 – Studio condotto da OD&M

Emanuela Zaltron

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