Vivere il cambiamento

Come superare la crisi scegliendo di attraversare il guado

Cambiamento

Il ciclo di ogni cambiamento, sia esso legato alla vita personale o a quella professionale e aziendale, si compie attraversando alcuni passaggi chiave.

La prima fase, ha a che fare con il momento in cui vi è una rottura di equilibrio esistente, la perdita di uno status quo, la presa di consapevolezza che è necessario cambiare qualcosa, quando lo stimolo nasce da dentro, o, viceversa ci sentiamo spinti più o meno violentemente, da stimoli esterni, fuori dalla nostra zona di comfort.

Questo è il momento in cui arriva la crisi e le sensazioni che la accompagnano possono essere shock, diniego, rabbia, frustrazione, malessere.

Questi stati emotivi creano un blocco, entriamo in un loop di pensieri e sensazioni, nasce uno stato di conflitto e di lotta interiore nel quale siamo portati a biasimare la situazione, perchè diversa da quella che desideraimo, quindi finiamo per diventare noi stessi il ‘fattore resistenza’ del cambiamento. La nostra parte razionale prova ad offrirci spiegazioni sul perchè sia utile o necessario cambiare, tuttavia un’altra parte di noi ci ostacola insinunado timori, ansie, mettendo in dubbio le nostre possibilità di riuscita o la mancanza di adeguate capacità e risorse per farvi fronte, in pratica ci focalizziamo su ciò che non abbiamo, sui problemi e sulle difficoltà.

Questo stato di crisi è la chiamata che arriva per esortarci a raccogliere tutte le noste energie e le nostre forze, è un invito a scegliere di alzarci, di muoverci e di attraversare il guado, solo così possiamo superare questa fase del cambiamento.

Il guadare (andare dentro e oltre il fiume senza perdere contatto con l'alveo) è un'operazione impegnativa e rischiosa: in un momento possiamo venire trascinati via, possiamo cadere in una buca o mettere un piede in fallo quasi a ogni passo, e nel mentre dare o ricevere aiuto è molto complesso. L'acqua bassa in cui pur tocchiamo non è necessariamente acqua tranquilla.

La percezione di non avere il controllo su ciò che potrebbe accadere è da sempre stata, per noi esseri umani, fonte di grande stress; abbiamo sempre fatto di tutto per evitare lo stato di incertezza e la sensazione di vulnerabilità insita in ogni cambiamento.

Uscire da questa fase di crisi  necessita della volontà di guardarci dentro (da soli e anche grazie al supporto di persone che consideriamo punti di riferimento per noi) per riconoscere il nostro valore personale, prendere energia dai nostri valori, ricostruire e/o ricontattare la fiducia in ciò che siamo. Saper contare su di noi ci permetterà di lasciar andare le sicurezze e le certezze del passato, con la serentià di sapere che, ciò di cui non ci sentiamo ancora capaci, lo impareremo durante l’attraversamento.

Noi abbiamo il potere di ostacolare o facilitare il cambiamento, a noi spetta la decisione di quale delle due strade, entrambe faticose, percorrere. Mantenendo il ruolo della vittima, con molta probabilità, rimarremo bloccati per molto tempo nello stato di crisi; scegliendo con consapevolezza la strada della respons-abilità ci apriremo alla terza fase del cambiamento, la fase in cui ci sviluppiamo, ci evolviamo, ci rafforziamo e approdiamo, finalmente, sull’altra riva del fiume per poter godere di un nuovo punto partenza e osservazione.

A cura di Mascia Alberti
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