Il tuo collaboratore ideale: affamato come un lupo o addomesticato come un cane?

Cosa può accadere quando un manager offre continue risposte ai propri collaboratori e quando agisce in prima persona piuttosto che delegare? Una ricerca della Oregon State University, condotta su cani e lupi, ci stimola, con le dovute precauzioni, ad alcune riflessioni.

collaboratori lupiIn un articolo di Focus di qualche mese fa, ho letto con particolare interesse i risultati di una ricerca condotta dalla Oregon State University. In un test condotto con lupi e cani, relativo a un’attività di problem solving, è emersa una sostanziale differenza in termini di efficacia tra le due specie: l’80% dei lupi ha perseverato fino a trovare la soluzione del problema, a differenza dei cani che hanno fatto rilevare una percentuale di successo molto inferiore (5%). Secondo i ricercatori, la spiegazione di questi risultati non va cercata in un diverso livello di intelligenza (quello che in termini manageriali potremmo definire come QI) e nemmeno in una maggiore pigrizia dei cani rispetto ai lupi (non è quindi un problema di “motivazione individuale”), quanto piuttosto nello sviluppo evolutivo di specifiche strategie adattive (diversi schemi comportamentali). Sembra, infatti, che la domesticazione del cane lo abbia reso particolarmente dipendente dall’uomo, facendogli imparare ad aspettare indicazioni su come agire, influendo quindi negativamente sulla sua capacità di risolvere un problema in autonomia.

C’è da domandarsi quindi, facendo tutte le distinzioni del caso, cosa succede quando un manager offre continue risposte ai propri collaboratori, invece di stimolare la loro capacità di problem solving guidandoli ad approfondire la situazione, magari ponendo loro delle domande, o quando si prende direttamente carico dello svolgimento di un’attività (“ci metto prima a farla io che a spiegarla!”) piuttosto che delegare e rimanere a disposizione solo in caso di reale bisogno da parte dei collaboratori. È indubbio che i nostri comportamenti generano reazioni e apprendimenti negli altri: tu cosa vuoi ottenere e cosa sei disposto a rischiare?

Francesca Chiara

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